TIBERIACA : UN ANTICO NOME DELLA VALLE
DEL SENIO
Il più antico ricordo storico del
fiume Senio, detto Sinnius, si trova nella famosa Tabula
Peutingeriana, una carta del mondo romano, a parere del Frizzi,
con tale nome sarebbe pure ricordato anche dal geografo greco
Strabone.
In un documento agiografico del V
secolo è chiamato con due nomi, Acquaviva e Senio.
Nella cronaca del bolognese
Ghirardacci si legge che al tempo di Teodosio (430 d.C), un non ben
precisato confine era segnato dal Sannubio, che a suo parere
corrisponderebbe al fiume Senio, con questo ultimo nome è
sicuramente citato in una pergamena datata 988.
Tralasciamo le antichissime vicende
di questo fiume e parliamo un po’ della sua valle.
In detta valle compaiono toponimi molto
interessanti: Bagnacavallo era detta “Castrum Tiberiacum”, in
un documento del 932 la pieve di Monte Mauro era detta “in
Tiberiaci”, nei pressi di detta chiesa vi era il castello di “
Tiberiacum”.
Nei pressi di Bagnacavallo vi era pure
un fondo detto “Tiberiolo”, poco oltre Borgo Rivola vi è la
grotta detta del “Re Tiberi”, poco a valle di Casola vi era un
lago chiamato “ Tiberiaco”, e una parrocchia sul Senio si
chiama Tebano.
Cotesti toponimi; Tiberiaco,
Tiberiacum, Tiberiolo, Tiberi, Tebano, non possono, senza una
precisa ragione, trovarsi tutti e solo lungo detta valle.
Molti studiosi, antichi e moderni,
hanno cercato di spiegarne la ragione; per il Cavina, il Coronelli,
il Magnani , il Tonducci ed il Rossi, tali nomi sarebbero derivati
dal fatto che in epoca romana Bagnacavallo si chiamava Tiberiacum.
Per il notaio faentino Saletti, tali toponimi sarebbero derivati da
Tiberino , re etrusco che avrebbe dato tale nome al fiume. Per il
Padovani e per il Vasina tali toponimi sarebbero derivati
dall’imperatore bizantino Tiberio II (578-582) in quanto questi
avrebbe costruito in tale valle una linea difensiva. Per il
Lucchesi, il Senio prima del mille si chiamava Tiberiacum, come
il Tevere, ma non porta alcun documento che lo dimostri.
A mio modesto parere, tali toponimi
potrebbero invece essere stati portati da popolazioni provenienti
dall’Umbria, in particolare da quelli che abitavano la valle
Tiberina, nome della valle derivato dal fiume Tevere, in antico
detto Tibris. Che la valle Tiberina in antico sia stata una
importantissima via di accesso dall’Umbria verso la Romagna , è
un dato incontestabile, si pensi solo al grande numero di Santi
romagnoli arrivati da tale regione; San Savino, San Procolo, San
Valentino, San Lorenzo, Sant’Eustacchio, Sant’Orso, San Cassiano
ecc, frutto della primitiva irradiazione del cristianesimo, per
non parlare delle numerosissime persone fuggite dal centro Italia al
seguito della guerra gotica (493-553). Ebbene, non deve
sorprendere se queste popolazioni, provenienti da tale valle e
stanziatesi nella valle del Senio, abbiano dato a questa valle e solo
alla valle tale nome. Questo spiegherebbe la ragione per cui
compaiono solo i toponimi e non il nome del fiume.
Sgubbi Giuseppe Solarolo
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