DIRITTO AL LAVORO? MA CHI’ LO DEVE
CREARE?
Manifesti nei muri, titoli in prima
pagina, striscioni nelle pubbliche manifestazioni, tutti i
politici ne parlano, le persone intervistate lo chiedono ad alta
voce, IL DIRITTO AL LAVORO è diventato l’argomento del giorno.
Qualsiasi iniziativa politica ha al primo posto il diritto al
lavoro.
Senza alcun dubbio la persona
disoccupata è una delle prime emergenze, chi non lavora non
prende lo stipendio, senza stipendio non è possibile fare la
spesa, se non si fa la spesa il commercio va in crisi, andando in
crisi il commercio, va in crisi anche il mondo produttivo,
perciò il “senza lavoro “ è il primo anello di una spirale che
porta inevitabilmente al collasso,
Non si può anche non tener presente
che, oltre al problema economico, vi è pure un problema
umano, infatti spesso le cronache riportano tragedie famigliari
collegate alla disoccupazione.
Creare occupazione è la madre di
tutte le emergenze, ma sorprende una cosa, TUTTI mettono
in evidenza che occorre creare posti di lavoro, ma NESSUNO
propone la cosa più importante, cioè , chi deve creare il
lavoro?
Eppure logica vuole che chi solleva un
problema, debba prima o poi proporre le ricette per risolverlo,
Premetto che leggo alcuni giornali,
ma non tutti, perciò sicuramente qualche proposta vi sarà stata e
mi sarà sfuggita, ma mi sarei aspettato che la parola “diritto
al lavoro” fosse sempre seguita dalla indicazione “chi
lo deve creare?”. Mai notato!
MA CHI LO DEVE CREARE?
Ho provato a chiederlo ad alcuni
disoccupati in quanto, essendo questi direttamente interessati,
dovrebbero conoscere le varie proposte, ebbene grande delusione,
nessuno ha dato risposte. Ho fatto tale domanda a qualche persona
politicamente informata, ennesima delusione , non ho ricevuto
chiare risposte. E allora?
Nella totale mancanza di proposte,
qualche risposta si dovrà pur dare.
Una risposta potrebbe essere,
“createvelo da soli”, come hanno fatto gli artigiani,
commercianti, contadini, ecc. La proposta non sarebbe poi tanto
malvagia. Se non erro, a parere di tutti gli osservatori, il
lavoratore autonomo può evadere quanto vuole, perciò sarebbe
il più paradisiaco dei lavori. Si tenga anche
conto che il lavoro non manca, i posti pure, le strade delle città
sono “tappezzate” da saracinesche definitivamente abbassate,
manca solo l’imbarazzo della scelta.
Qualcuno potrà giustamente obiettare
che ad una certa età ad iniziare un lavoro autonomo, si incontrano
delle enormi difficoltà, obiezione accolta, ma questo non vale per
i giovani.
Se nessuno è disponibile ad
“arrangiarsi”, dica almeno chi deve creare i posti di
lavoro, chi? I politici? I sindacalisti? I comuni? Le
provincie? Le regioni? Lo stato? Perché non si dice
chiaramente? Non sarà per caso che i posti di lavoro
dovranno crearli , ancora una volta, i piccoli imprenditori? Ma
che dire del fatto che molti di loro saranno costretti a chiudere per
tasse?
Sgubbi Giuseppe Solarolo Ravenna
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