1) Arrestare l’emorragia delle piccole imprese. 2) Fare la riforma burocratica per permettere al volenteroso di poter esprimere le sue potenzialità. 3) Eliminare completamente i vergognosi privilegi della “casta”, finanziamento pubblico ai partiti, vitalizi, ecc. 4) Eliminare gli sprechi. 5) Ridurre al minimo le tasse sulla prima casa. 6) Ridurre il numero del personale dei comuni, province e regioni, si tratta di un altissimo numero di persone, non sempre indispensabili, che, dissanguando le finanze pubbliche, hanno creato un “salasso” di immense proporzioni.
Sarà bene che questi ben poco onorevoli “medici”, prima che sia troppo tardi, si diano una mossa, cioè, una volta tanto, non pensino solo ai loro interessi personali o di gruppo, ma indirizzino le loro immeritate potenzialità al nobile tentativo di salvare l’Italia. Perciò, senza indugi, si inizi la “cura” con le sopra accennate “medicine”.
Qualche domanda: ma i nostri politici si sono resi conto come hanno ridotto l’Italia? Si sono resi conto che “l’acqua bolle”? Si sono resi conto che il grado di esasperazione ha già abbondantemente superato il livello di guardia? Si sono resi conto che facendo “finta di niente” si stanno assumendo delle pesantissime responsabilità? Il 2013 doveva essere l’anno delle ripresa, invece passerà alla storia come il secondo anno di una biblica carestia che, come è noto, è durata 7 anni.
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