sabato 2 febbraio 2019

chi è l'evasore?

L’EVASORE FISCALE: MA CHI E’ COSTUI ??
Dai giornali e dalle TV abbiamo appreso che un vero e proprio “flagello” sta imperversando dalle Alpi alla Sicilia e che se non arrestato metterà in discussione il “sistema Italia”.
Si tratta dell’evasore fiscale, cioè di un soggetto che non intende pagare le tasse o le paga solo in parte.
La situazione sarebbe talmente grave che oscurerebbe la tristemente nota “peste nera “Eliminare” l’evasore è perciò diventato il compito primario dei nostri governanti.
Considerato le forze che si apprestano a scendere in campo, l’evasore non ha più scampo, ha le ore contate, ben presto sarà costretto ad arrendersi “senza condizioni”.
Ma siamo sicuri che con la decimazione dell’evasore, i problemi che affliggono l’Italia saranno definitivamente risolti? Se lo stato non fosse in grado di riscuotere le tasse, oppure le riscuotesse solo in parte, la lotta all’evasione sarebbe pienamente giustificata, ma considerato che lo stato italiano è ai primissimi posti nel mondo come prelievo fiscale pro capite, non sarebbe forse il caso di pensare che il tal spiegamento di forze dovrebbe essere usato per combattere ben altri “mali” per esempio lo sperpero, la corruzione e la burocrazia?
Il problema non è come riscuotere i soldi, ma bensì come spenderli. Ma ammettiamo pure , ammesso ma non concesso, che senza “scovare” l’evasore, l’Italia corra il rischio di “affondare”, la prima cosa da fare è di individuarlo correttamente, cioè conoscerlo con nome, cognome, indirizzo, in caso contrario non si vede come possa essere efficacemente combattuto.
Perciò la prima domanda da fare è, chi è l’evasore? Purtroppo non lo sa il governo che deve dare disposizioni per combatterlo, non lo sa il parlamento che deve approvare il da farsi, non lo sa il finanziere che deve scovarlo, non lo sa l’agenzia delle entrate che, studi di settore alla mano, deve determinare l’ammontare dell’evasione, non lo sa Equitalia che ha il compito di riscuotere il “mal tolto”. Le conseguenze di questa mancanza di “conoscenza” le abbiamo sotto gli occhi, ad alcuni viene chiesta una “presunta” cifra, che moltissimi di loro non possono assolutamente pagarla , ad altri, in particolare i grandi evasori, non possono essere neanche toccati in quanto completamente sconosciuti al fisco. Gli evasori sono sconosciuti anche al presidente della repubblica Napolitano, infatti si è limitato a dire che questi non possono definirsi italiani. Lo scopo di questa frase è evidente, si dice agli evasori di autovergognarsi e si spera che in massa vadano a costituirsi. Al presidente Napolitano alcune domande dobbiamo pur farle. Quelli che si sono suicidati in quanto non erano in grado di dare allo stato quello che lo stato aveva chiesto, potevano o non potevano definirsi italiani? Le decine di migliaia di imprenditori che hanno chiuso le loro aziende “per tasse”, possono o non possono definirsi italiani?
Le centinaia di migliaia di piccoli artigiani e piccoli negozianti, che senza una piccola evasione sarebbero costretti ad abbassare definitivamente la loro saracinesca, perciò una evasione “per legittima difesa”, possono o non possono definirsi italiani? Al presidente Napolitano si può fare una domanda ancor più precisa: signor presidente, se Lei fosse un pensionato con una pensione inferiore ai 500 euro mensili, in Italia sono milioni, e nell’intento di fare un piccolo lavoro in nero, indispensabile per vivere, fosse “scovato” da un finanziere e che questi lo apostrofasse con la frase lei non può definirsi italiano, cosa risponderebbe? Signor presidente, la Sua è stata una frase molto ma molto “infelice”.
Purtroppo, e questo è il vero dramma italiano, quelli che dicono le tasse bisogna pagarle, non solo non sanno chi sono gli evasori, perciò non sono in grado di sapere chi può o non può pagarle, ma sono anche quelli che avendo uno stipendio o pensione di poco inferiore ai 10.000 euro mensili, le tasse le possono pagare “senza problemi”, ma che dire di quelli che senza una piccola evasione, non arriverebbero alla fine del mese?
Sgubbi Giuseppe Solarolo Ravenna

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