UN
CONSIGLIO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Nonostante
che l'attuale presidente del consiglio abbia fatto alcune azioni,
non in odor
di santità,
l'ennesimo governo non eletto dal popolo, sul come ha
disarcionato Letta, detto alcune cose il giorno prima e rimangiate
il giorno dopo, ecc, moltissimi italiani, hanno fiducia in lui.
Renzi merita di essere messo
alla prova, poi, se non mantiene quello che ha promesso,
giustamente glie ne saranno dette di tutti i “colori”.
Naturalmente occorre avere un po
di pazienza, infatti non ha la bacchetta magica, non si può
pretendere che in pochi mesi, possa rimettere in sesto una nazione
che a dovuto subire per decenni un sistematico saccheggio, perpetrato
impunitamente dai partiti italiani.
Come
è noto i nostri partiti avevano formato dei comitati
d'affari,
non per il bene degli italiani, ma per le loro tasche.
Agli italiani la pazienza non
deve mancare , anche perchè , come qualcuno giustamente ha
fatto presente, per fare tutto quello che Renzi ha promesso,
occorrerebbe almeno un secolo.
Non deve sorprendere, se al
seguito della presentazione del suo programma, non gli siano stati
tributati calorosi applausi, per forza, ha fatto venire dei grandi
“mal di pancia”, in particolare agli inquilini del
senato. Possiamo capirli, è stato comunicato a loro lo sfratto.
Alla luce del motto “che un
consiglio non si deve negare a nessuno” ritengo opportuno dare
anche a lui un consiglio, che inutilmente ho dato pure ad alcuni dei
suoi predecessori
.Prima possibile faccia una
visita, di almeno mezza giornata, a tre anziani lavoratori
autonomi, un artigiano, un commerciante ed un coltivatore diretto.
Già al primo sguardo si renderà conto che questi hanno lavorato
come le bestie, infatti gli è scritto in faccia. Ascoltandoli
apprenderà molte cose, che poi dovrà far conoscere alla
moltitudine di persone che si sono appollaiate nella pubblica
amministrazione, in particolare ai burocrati, in quanto questi ,
salvo lodevolissime eccezioni, cosa significa lavorare NON LO
SANNO.
Se Renzi parlasse con i
lavoratori autonomi non avrebbe bisogno di parlare con le loro
confederazioni, in quanto la stragrande maggioranza dei loro
addetti, non sanno come vivono i loro “assistiti”.
Ma tale visita sarebbe
utilissima a Renzi, anche per una altra ragione, potrebbe finalmente
far conoscere ai suoi ministri alcune cose, a loro completamente
sconosciute. Per esempio, che gli artigiani, i commercianti ed i
coltivatori diretti, pur essendo quelli che hanno lavorato più di
tutti, sono pure quelli che ricevono la pensione più bassa, che
questi non sono stati messi nella condizione di avere una copertura
in caso di malattia, che se perdono il lavoro, non sono stati messi
nella condizione di poter usufruire degli indispensabili
ammortizzatori sociali, e, molto importante, non potendo, per ovvie
ragioni, essere degli assenteisti e dei nullafacenti, danno
allo stato molto di più che quello che lo stato da a loro,.
Alla luce di tutto questo, se
Renzi vuole veramente far qualcosa per l'Italia, deve mettersi in
testa, e mettere in testa ai suoi ministri, che lasciare spremere
come dei limoni i lavoratori autonomi, è un vero e proprio
crimine.
Sgubbi Giuseppe Solarolo Ravenna
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