domenica 3 febbraio 2019

beati i furbi

BEATI I NULLAFACENTI, MA BEATI ANCHE I FURBI


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di GIUSEPPE SGUBBI SOLAROLO

Questa è la società di chi ha deciso di essere un nullafacente. Il nullafacente si è reso conto che questa società non merita il lavoratore, non merita l’onesto, non merita quello che si vergogna di essere un mantenuto, non merita quello che ritiene opportuno fare il proprio dovere. Paradossalmente si può dire che la società italiana non merita quello che ha deciso di essere un cittadino italiano con la C maiuscola. Naturalmente non posso condividere il comportamento del nullafacente, questo non ha coscienza, questo non può guardarsi allo specchio senza arrossire, questo deve sapere che quello che lui non fa, sarà costretto a farlo chi già sta facendo il proprio dovere, perciò dovrebbe vergognarsi. Portiamo qualche esempio di queste “furbizie”.
“Furbo” è chi essendo un lavoratore del pubblico impiego, approfittando della colpevole complicità di chi ha il compito di controllarlo, timbra il cartellino e non va a lavorare. Chissà se questo “furbo” si rende conto delle conseguenze del suo gesto. Non solo in quanto riceve uno stipendio non dovuto, ma in particolare per l’intralcio che crea alla collettività, infatti crea grossi problemi al volenteroso che per poter svolgere la sua attività ha bisogno di un timbro, oppure di un permesso. Chissà se questo tipo di “furbo” è al corrente del fatto che se riceve lo stipendio è proprio grazie alla persone che quotidianamente intralcia! Con che diritto questo “furbo” si lamenta del degrado della società?
I danni provocati da questi tipi di “furbi”, non sono facilmente quantificabili, quando si dice che la riforma burocrati non è più rimandabile, si intende anche mettere fine a questa vergognosa pratica. Dotati di una discreta “furbizia” lo sono anche quelli che per vivere hanno scelto di diventare dei politici di” professione”. Questi sanno che per fare i politici dovranno prima o poi mettere in discussione la propria coscienza. Ma questi sanno pure che il mestiere del politico è un mestiere ben remunerato, ma in particolare che viene dato a loro un potere immenso. Giustamente Andreotti diceva che il potere non logora i detentori del potere, ma logora i sudditi. Purtroppo non sempre il potere viene dato a persone di grande capacità, l’unico requisito che si richiede è “cieca ubbidienza” al segretario politico.
I politici di professione sanno pure che “la cieca ubbidienza” sarà successivamente premiata, mal che vada un posto da “funzionario” non mancherà mai. Non a caso il finanziamento pubblico ai partiti non sarà dai partiti completamente eliminato, ne hanno bisogno anche per stipendiare i loro “fedeli servi”. Il politico può giustamente dire che il potere gli viene dato anche dalla “volontà popolare”, ma di questo ne stanno approfittando troppo, non si può impudentemente tradirla. Con questo non si vuol dire che si può vivere senza la politica, questa occorre, senza sarebbe anarchia, ma i cittadini non sono più disponibili ad assistere a dei cosi poco edificanti comportamenti.
Considerato che si è esagerato, cioè si è toccato il fondo, e considerato che la pazienza degli italiani “non è riciclabile”, vi sono buone ragioni per credere che non sarà lontano quel giorno che qualcuno dirà a questi politici, agli assenteisti, e naturalmente ai “furbastri” di ogni genere, che “la ricreazione è finita”. L’elenco dei “furbi” è fin troppo lungo, ve ne sono in tutti i campi e di tutti i tipi, ho ricordato solo quelli in quanto essendo io tutto il contrario di un “nullafacente” e di un “politico di professione”, sono quelli che più di altri mi hanno ostacolato. Fortunatamente in Italia vi sono pure delle persone che prima della convenienza hanno ritenuto opportuno pensare alla coscienza, cioè che hanno ritenuto opportuno fare “il proprio dovere”.
Penso a chi, avendo bisogno di una abitazione, invece che chiederla alla associazione case popolari, ha fatto di tutto, con immensi sacrifici, per farsela da solo, se continua di questo passo molti dovranno venderla. Penso a chi, invece di chiedere il lavoro ad altri, se lo è creato da solo, con tutte le conseguenze che ne derivano, cioè è diventato autonomo, se continua di questo passo, molti saranno costretti a chiudere per tasse. Delle persone che stanno facendo il “proprio dovere” ce ne sono tantissime, ho ricordato solo queste in quanto essendo io uno di loro, li conosco nel bene ed in particolare nel male. Questi “non furbi” invece di essere dalla società premiati, sono dalla società “criminalizzati”con incredibile accanimento, non mi sorprendo se alcuni di questi, non avendo trovato l’antidoto contro la nausea, hanno deciso di espatriare.
Un commento al riguardo dei nostri governanti: sarebbe assurdo sperare che questi, in massima parte pure loro “furbastri”, richiamino i “furbi” al rispetto delle regole, al contrario, li difendono. Abito in Romagna, tempo fa le nostre contrade erano infestate da un bandito, Stefano Pelloni, detto il Passatore, ebbene al confronto dei nostri governanti, mi sto convincendo che questo era un “santo”. Non sarei affatto sorpreso se qualcuno proporrà la “beatificazione” di Stefano Pelloni.
( fonte : l'Indipendenza di GIUSEPPE SGUBBI SOLAROLO 1 Dicembre 2012 )

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