lunedì 4 febbraio 2019

scavi di via ordiere

VOL
. 2
2009,
1
PP
.115-130
ISSN
1974-7985
G
LI SCAVI NELL
ABITATO DI VIA
O
RDIERE A
S
OLAROLO
(RA)
E IL PROGETTO DI
RICERCA SULL
ETÀ DEL
B
RONZO IN
R
OMAGNA
M. Cattani
1
P
AROLE CHIAVE
:
età del Bronzo, Romagna, abitato, Solarolo,
K
EYWORDS
:
Bronze Age, Romagna, settlement, Solarolo
S
OMMARIO
Si presenta in questo contributo lo stato delle conoscenze sull’abitato di Solarolo, via Ordiere, recentemente interessato da
ricerche sistematiche volte all’indagine stratigrafica e alla revisione dei materiali.
L’abitato è apparentemente organizzato in nuclei insediativi, separati da canali e fossati individuati da trincee e carotaggi. Lo
scavo iniziato nel 2006 sta mettendo in evidenza le fasi iniziali del villaggio che si collocano in una fase centrale della media età
del Bronzo (BM2). Il progetto di revisione dei dati archeologici della Romagna e delle aree limitrofe permette di inserire i risultati
dello scavo di Solarolo nel un quadro del popolamento della regione e di aggiornare la definizione degli aspetti culturali.
A
BSTRACT
The settlement of Solarolo has been investigated recently with excavations and analysis of material culture. The preliminary
conclusions identify a settlement made of several and distinct settlement clusters separated by dithces and canals. From 2006
the excavations concern the sector 1, where we can trace the beginning of the settlement dating to the central phase of Middle
Bronze Age (BM2). A joint research project will continue the investigation of the region and including the results from the
excavation of Solarolo, it will allow to update the definition of cultural aspects.
Il sito archeologico di via Ordiere è localizzato nel comune di Solarolo (Fig 1), provincia di Ravenna, lungo il tratto
occidentale di via Ordiere, lato sud. Si estende tra la via Lunga e la strada provinciale n°22 Pilastrino S.Mauro, nei
poderi di proprietà Ravaglia, Zauli, Martini, Calderoni e Bernardi con coordinate assolute UTM32 (rilevate mediante
GPS in acquisizione statica in corrispondenza della stazione ST01), 725037 E 4917358 N e con altimetria compresa
tra 58,5 e 60,2 m. s.l.m.
Fig 1. Il sito dell’età del Bronzo di via Ordiere, foto aerea (volo 1978).
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Dipartimento di Archeologia. Università di Bologna: maurizio.cattani@unibo.it



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La prima segnalazione dell’abitato di Solarolo, via Ordiere risale al 1979, quando grazie alle ricerche di Giuseppe
Sgubbi si individuarono su un’ampia estensione (circa 10 ha) ceramiche ed altri materiali dell’età del Bronzo. La
scoperta si colloca pertanto in anni recenti, ben lontani dalla seconda metà del XIX sec.,quando proprio tra Emilia e
l’Imolese si sviluppò la ricerca paletnologica. Al contrario di quanto avvenne in Emilia e nonostante la presenza di
illustri studiosi che si occuparono della regione (Scarabelli, Brizio, Dall’Osso), la Romagna restituì poche segnalazioni
di abitati dell’età del Bronzo. Questa carenza di dati si può giustificare, sia per mancanza di esplorazioni
sistematiche, sia per la probabile diversità dalle terramare, che spesso corrispondevano a siti pluristratificati, a vere e
proprie colline artificiali, che difficilmente potevano sfuggire alla conoscenza dei contadini o alle ricerche dei primi
paletnologi. E’ per questo che ancora oggi si possono individuare le tracce di abitati, anche di grandi dimensioni,
con materiali spesso in superficie (come nel caso del recente rinvenimento dell’abitato di Bagnara, a poca distanza
dal villaggio di Solarolo, avvenuto nel 2007), lasciando presagire che ancora molto debba essere fatto per arrivare
ad un quadro conoscitivo sufficiente della protostoria romagnola.
Il merito delle nuove scoperte va indubbiamente ai ricercatori locali che desiderando conoscere il proprio territorio
fin nei minimi dettagli, possono svolgere un controllo capillare e quotidiano di quanto emerge dai lavori agricoli,
mettendo in moto un vero e proprio volano per la conoscenza e valorizzazione del patrimonio archeologico.
Esemplare è proprio il percorso in questa direzione che a Solarolo ha visto prima la fondazione una sede
dell’Archeoclub d’Italia, poi interessato la Soprintendenza per i Beni Archeologici che consapevole dell’importanza
del sito ha operato per la tutela (Fig. 3) e per la conoscenza del sito ed infine grazie alla partecipazione degli enti
locali (Comune e Provincia) si sta progettando la valorizzazione dell’abitato dell’età del Bronzo. Dopo una prima fase
di indagini svolte sotto la direzione di P. von Eles nei primi anni ‘80, l’Università di Bologna, la SBAER e il Comune di
Solarolo hanno ora avviato in stretta collaborazione un programma di ricerche sistematiche
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