LA ROMAGNA AI ROMAGNOLI
All’insegna del “dividi ed impera”e
calpestando la tanto sbandierata “autodeterminazione dei popoli”
il consiglio regionale emiliano-romagnolo, fa di tutto per impedire
che venga indetto un democratico e costituzionale referendum che
permetta ai romagnoli di scegliere o meno la formazione della
regione Romagna, che, fra l’altro, metterebbe anche la parola fine
ad un vergognoso smembramento.
In Romagna vi sono dei prodotti
tipici romagnoli, si pensi ai prodotti ortofrutticoli, prodotti
legati alla nostra storia, alla nostra gente, alla nostra
tradizione culturale, cioè prodotti DOC, ebbene una delle prime
norme necessarie alla tutela di questi prodotti è quella di
delimitarne chiaramente i confini territoriali, diversamente non è
possibile esaltarne la necessaria diversità ed unicità.
L’indizione di un referendum che dia
la possibilità ai romagnoli di esprimersi al riguardo della
autonomia romagnola, mette in evidenza la necessità di disegnare
un confine, non si vede, in caso contrario, come sia possibile
effettuare una regolare raccolta di firme, come sia possibile sapere
quali siano i cittadini chiamati al voto, ed in caso affermativo,
come sia possibile sapere quale sarà il confine fra le due regioni.
Da tempo immemorabile esiste un confine
fra la Romagna e l’Emilia, non segnato da nessuna parte, ma da
tutti conosciuto, si tratta del corso del fiume Sillaro, dalla
sorgente al Reno e dal corso di questo ultimo fiume al mare.
Purtroppo la giunta regionale si oppone
anche alla designazione di questo confine, la ragione di questo
persistente rifiuto è fin troppo noto, è un modo come un altro per
impedire che venga indetto il sopra citato referendum.
I bolognesi guidati dal “romagnolo”
Errani, considerano la Romagna una loro “colonia”,
conseguentemente anche noi ravennati siamo costretti a vivere in una
area a “sovranità limitata”.
La primaria funzione dei consiglieri
provinciali, eletti nelle liste del PD, è quella di essere dei
veri e propri “cani da guardia” ad una sudditanza che frena lo
sviluppo culturale e turistico della nostra provincia.
Sgubbi Giuseppe
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