IL
SENIO ED IL SANTERNO MORMORANO(3)
LE
ELEZIONI EUROPEE ED IL “CARRO ARMATO” VENETO
Tema,
le imminenti elezioni europee, ma la discussione si è subito
incentrata sulle vicende venete.
Considerato
che il nostro gruppo è formato esclusivamente da lavoratori autonomi
(artigiani, coltivatori diretti e negozianti) e da molti componenti
del MAR (Movimento per l'Autonomia della Romagna), non potevamo non
essere sensibili al riguardo degli avvenimenti che stanno
interessando la Serenissima, non a caso la prima considerazione che
abbiamo fatto è che si tratta della indispensabile ribellione
delle forze produttive, contro le forze parassitarie, ed in più
contornate da istanze indipendentistiche.
Piaccia
o non piaccia, l'intero pianeta si trova coinvolto dal vento delle
autonomie. Molti popoli, per una insieme di ragioni, sentono la
necessita di essere loro gli artefici delle decisioni a cui devono
essere assoggettati, ma siccome questo non accade quasi mai, si
sono resi conto che per raggiungere tale obbiettivo è necessario
diventare essi stessi i padroni di casa loro.
Un
punto rimane controverso, non sempre è chiaro il significato di
autonomia, indipendenza e secessione.
Pur
prendendo atto che che ogni stato ha il dovere di combattere la
violenza e di fare rispettare le leggi vigenti, abbiamo avuto
l'impressione, che al riguardo delle vicende venete, non siano
state pienamente calcolate le conseguenze dell'intervento, cioè
nell'intento di spegnere l”incendio” veneto , siano stati
accesi moltissimi fuocherelli in tutta Italia.
Una
cosa è certa, per lo stato italiano gli inquisiti sono dei
delinquenti, per la stragrande maggioranza dei veneti, sono invece
dei patrioti.
E
veniamo al problema elezioni europee.
Parlare
dell'Europa significa parlare pure dell'euro, ma il tema moneta è
stato immediatamente abbandonato in quanto non sono scaturiti
argomenti meritevoli di essere riportati e commentati, anche
perchè, come è noto, pur essendo un tema discusso e dibattuto da
autorevoli economisti, non è ancora chiaro se per gli italiani sia
utile oppure dannoso.
Interessante
invece il dibattito riguardante l'Europa e problemi connessi.
Importante
considerazione, per la stragrande maggioranza dei componenti del
gruppo, è utile ed opportuno restare in Europa, magari con
regole meno ferree.
Perchè
utile? Varie le ragioni, ma tre sono state considerate della
massima importanza, (1)ha contribuito a salvaguardare la pace, (2)
senza la sua autorevole presenza saremmo travolti dalla emigrazione
di massa, (3)avendo incamerato le nazioni dell'Est europeo e la
conseguente possibilità di controllare il grado di sicurezza
delle loro centrali nucleari, molti grossi rischi possono essere
evitati.,
Il
merito di averci ricordato questa ultima utilità, va addebitato
ad un nostro componente del gruppo, scherzosamente chiamato il
“veggente”, in quanto ha profetizzato che fra non molto ci sarà
una altra Cernobyl.
A
titolo tranquillizzante occorre precisare che questo novello
Nostradamus, ha fatto tantissime profezie, ma non ne ha mai
azzeccato una.
Al
riguardo delle intenzioni di voto, i componenti del gruppo si sono
pronunciati, voteranno per il partito di Renzi, unica clausola,
che in lista non vi siano quelli che Matteo ha detto più volte di
voler rottamare. Amen
Appendice:
Allegando il contenuto di un mio vecchio articoletto intendo far
conoscere il mio personale pensiero al riguardo della
autodeterminazione dei popoli.
Considerato
che al riguardo della Autonomia Romagnola avrei molte cose da dire,
mi si permetta un mio anticipato “sfogo”. Nonostante che per
Massimo D'Azeglio la razza romagnola, non mucche ma persone, era la
migliore del mondo, per l'antropologo Ferrero, noi eravamo invece
solo dei potenziali delinquenti e conseguentemente la nostra era
“terra di malfattori”. Più che malfattori, i nostri nonni sono
stati degli eroi, non esiste contrada del mondo in cui qualche
romagnolo non sia andato a combattere per l'altrui libertà. Si
guardi ai componenti dei moti dal 1821 al 1853, si guardi pure come i
nostri nonni hanno risposto agli appelli mazziniani e garibaldini,
giustamente eravamo considerati ”vulcani in eruzione permanente”.
Eppure per il Ferrero e per l'opinione politica del tempo, noi
eravamo i “componenti di una società rimasta allo stato
primitivo”, cioè poco meno che dei beduini. Le malignità dette su
di noi hanno avuto un deleterio effetto, smembrati e condannati ad
un eterno “protettorato”. Un protettorato sicuramente gradito
ai nostri “cugini” bolognesi, infatti questi fanno di tutto per
lasciare le cose come stanno, ostacolano l'autonomia romagnola, cioè
la sacrosanta autodeterminazione dei popoli, ed ostacolano un
costituzionale pronunciamento referendario. Posso capire il
comportamento dei bolognesi, ma non capisco il comportamento della
grande maggioranza dei romagnoli. Ma come, abbiamo “rotto” le
catene di mezzo mondo e non siamo in grado di rompere quelle che ci
tengono legate ai bolognesi? Quando penso a questa situazione, non
posso non chiedermi dove sia andato a finire il “Sangue
Romagnolo”, e sconsolatamente canticchio alcune frasi, tema
oppressi, estratto dalla canzone “Addio Lugano bella”. Saluti
dalla Romagna. Maggio 2006.
Sgubbi
Giuseppe Solarolo Ravenna
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