martedì 26 febbraio 2019

SUL VENETO

IL SENIO ED IL SANTERNO MORMORANO(3)

LE ELEZIONI EUROPEE ED IL “CARRO ARMATO” VENETO

Tema, le imminenti elezioni europee, ma la discussione si è subito incentrata sulle vicende venete.
Considerato che il nostro gruppo è formato esclusivamente da lavoratori autonomi (artigiani, coltivatori diretti e negozianti) e da molti componenti del MAR (Movimento per l'Autonomia della Romagna), non potevamo non essere sensibili al riguardo degli avvenimenti che stanno interessando la Serenissima, non a caso la prima considerazione che abbiamo fatto è che si tratta della indispensabile ribellione delle forze produttive, contro le forze parassitarie, ed in più contornate da istanze indipendentistiche.
Piaccia o non piaccia, l'intero pianeta si trova coinvolto dal vento delle autonomie. Molti popoli, per una insieme di ragioni, sentono la necessita di essere loro gli artefici delle decisioni a cui devono essere assoggettati, ma siccome questo non accade quasi mai, si sono resi conto che per raggiungere tale obbiettivo è necessario diventare essi stessi i padroni di casa loro.
Un punto rimane controverso, non sempre è chiaro il significato di autonomia, indipendenza e secessione.
Pur prendendo atto che che ogni stato ha il dovere di combattere la violenza e di fare rispettare le leggi vigenti, abbiamo avuto l'impressione, che al riguardo delle vicende venete, non siano state pienamente calcolate le conseguenze dell'intervento, cioè nell'intento di spegnere l”incendio” veneto , siano stati accesi moltissimi fuocherelli in tutta Italia.
Una cosa è certa, per lo stato italiano gli inquisiti sono dei delinquenti, per la stragrande maggioranza dei veneti, sono invece dei patrioti.
E veniamo al problema elezioni europee.
Parlare dell'Europa significa parlare pure dell'euro, ma il tema moneta è stato immediatamente abbandonato in quanto non sono scaturiti argomenti meritevoli di essere riportati e commentati, anche perchè, come è noto, pur essendo un tema discusso e dibattuto da autorevoli economisti, non è ancora chiaro se per gli italiani sia utile oppure dannoso.
Interessante invece il dibattito riguardante l'Europa e problemi connessi.
Importante considerazione, per la stragrande maggioranza dei componenti del gruppo, è utile ed opportuno restare in Europa, magari con regole meno ferree.
Perchè utile? Varie le ragioni, ma tre sono state considerate della massima importanza, (1)ha contribuito a salvaguardare la pace, (2) senza la sua autorevole presenza saremmo travolti dalla emigrazione di massa, (3)avendo incamerato le nazioni dell'Est europeo e la conseguente possibilità di controllare il grado di sicurezza delle loro centrali nucleari, molti grossi rischi possono essere evitati.,
Il merito di averci ricordato questa ultima utilità, va addebitato ad un nostro componente del gruppo, scherzosamente chiamato il “veggente”, in quanto ha profetizzato che fra non molto ci sarà una altra Cernobyl.
A titolo tranquillizzante occorre precisare che questo novello Nostradamus, ha fatto tantissime profezie, ma non ne ha mai azzeccato una.
Al riguardo delle intenzioni di voto, i componenti del gruppo si sono pronunciati, voteranno per il partito di Renzi, unica clausola, che in lista non vi siano quelli che Matteo ha detto più volte di voler rottamare. Amen

Appendice: Allegando il contenuto di un mio vecchio articoletto intendo far conoscere il mio personale pensiero al riguardo della autodeterminazione dei popoli.
Considerato che al riguardo della Autonomia Romagnola avrei molte cose da dire, mi si permetta un mio anticipato “sfogo”. Nonostante che per Massimo D'Azeglio la razza romagnola, non mucche ma persone, era la migliore del mondo, per l'antropologo Ferrero, noi eravamo invece solo dei potenziali delinquenti e conseguentemente la nostra era “terra di malfattori”. Più che malfattori, i nostri nonni sono stati degli eroi, non esiste contrada del mondo in cui qualche romagnolo non sia andato a combattere per l'altrui libertà. Si guardi ai componenti dei moti dal 1821 al 1853, si guardi pure come i nostri nonni hanno risposto agli appelli mazziniani e garibaldini, giustamente eravamo considerati ”vulcani in eruzione permanente”. Eppure per il Ferrero e per l'opinione politica del tempo, noi eravamo i “componenti di una società rimasta allo stato primitivo”, cioè poco meno che dei beduini. Le malignità dette su di noi hanno avuto un deleterio effetto, smembrati e condannati ad un eterno “protettorato”. Un protettorato sicuramente gradito ai nostri “cugini” bolognesi, infatti questi fanno di tutto per lasciare le cose come stanno, ostacolano l'autonomia romagnola, cioè la sacrosanta autodeterminazione dei popoli, ed ostacolano un costituzionale pronunciamento referendario. Posso capire il comportamento dei bolognesi, ma non capisco il comportamento della grande maggioranza dei romagnoli. Ma come, abbiamo “rotto” le catene di mezzo mondo e non siamo in grado di rompere quelle che ci tengono legate ai bolognesi? Quando penso a questa situazione, non posso non chiedermi dove sia andato a finire il “Sangue Romagnolo”, e sconsolatamente canticchio alcune frasi, tema oppressi, estratto dalla canzone “Addio Lugano bella”. Saluti dalla Romagna. Maggio 2006.

Sgubbi Giuseppe Solarolo Ravenna

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