Nella quasi totale indifferenza, nel corso
degli ultimi due anni decine e decine di migliaia di piccole aziende
italiane hanno definitivamente chiuso i battenti. Si tratta di migliaia
di “colonne” che sostenevano il sistema Italia.
UN CONSIGLIO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RENZI
Nonostante che l'attuale presidente del consiglio abbia fatto alcune
azioni, non in odor di santità, l'ennesimo governo non eletto dal
popolo, sul come ha disarcionato Letta, detto alcune cose il giorno
prima e rimangiate il giorno dopo, ecc, moltissimi italiani, hanno
fiducia in lui.
Renzi merita di essere messo alla prova, poi, se non mantiene quello che
ha promesso, giustamente glie ne saranno dette di tutti i “colori”.
Naturalmente occorre avere un po di pazienza, infatti non ha la
bacchetta magica, non si può pretendere che in pochi mesi, possa
rimettere in sesto una nazione che a dovuto subire per decenni un
sistematico saccheggio, perpetrato impunitamente dai partiti italiani.
Come è noto i nostri partiti avevano formato dei comitati d'affari, non
per il bene degli italiani, ma per le loro tasche. Agli italiani la
pazienza non deve mancare , anche perchè , come qualcuno giustamente ha
fatto presente, per fare tutto quello che Renzi ha promesso,
occorrerebbe almeno un secolo.
Non deve sorprendere, se al seguito della presentazione del suo
programma, non gli siano stati tributati calorosi applausi, per forza,
ha fatto venire dei grandi “mal di pancia”, in particolare agli
inquilini del senato. Possiamo capirli, è stato comunicato a loro lo
sfratto.
Alla luce del motto “che un consiglio non si deve negare a nessuno”
ritengo opportuno dare anche a lui un consiglio, che inutilmente ho dato
pure ad alcuni dei suoi predecessori.
Fare anzitutto una visita, di almeno mezza giornata, a tre anziani
lavoratori autonomi, un artigiano, un commerciante ed un coltivatore
diretto. Già al primo sguardo si renderà conto che questi hanno lavorato
come le bestie, infatti gli è scritto in faccia. Ascoltandoli
apprenderà molte cose, che poi dovrà far conoscere alla moltitudine di
persone che si sono appollaiate nella pubblica amministrazione, in
particolare ai burocrati, in quanto questi , salvo lodevolissime
eccezioni, cosa significa lavorare NON LO SANNO.
Se Renzi parlasse con i lavoratori autonomi non avrebbe bisogno di
parlare con le loro confederazioni, in quanto, la stragrande maggioranza
dei loro addetti, non sanno come vivono i loro “assistiti”.
Ma tale visita sarebbe utilissima a Renzi, anche per una altra ragione,
potrebbe finalmente far conoscere ai suoi ministri alcune cose, a loro
completamente sconosciute. Per esempio, che gli artigiani, i
commercianti ed i coltivatori diretti, pur essendo quelli che hanno
lavorato più di tutti, sono pure quelli che ricevono la pensione più
bassa, che questi non sono stati messi nella condizione di avere una
copertura in caso di malattia, che se perdono il lavoro, non sono stati
messi nella condizione di poter usufruire degli indispensabili
ammortizzatori sociali, e, molto importante, non potendo, per ovvie
ragioni, essere degli assenteisti e dei nullafacenti, danno allo stato
molto di più che quello che lo stato da a loro,.
Alla luce di tutto questo, se Renzi vuole veramente far qualcosa per
l'Italia, deve mettersi in testa, e mettere in testa ai suoi ministri,
che lasciare spremere come dei limoni i lavoratori autonomi, è un vero e
proprio crimine.
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