martedì 12 febbraio 2019

RECENSIONE SU SAN PROCOLO

SAN PROCOLO TITOLARE DI PIEVE PONTE, UN ENIGMA AGIOGRAFICO
. Gia in premessa lo Sgubbi spiega la ragioni dell’esistenza di tale enigma: la chiesa cattolica venera bel 7 santi di nome Procolo: un Procolo vescovo di Terni, un Procolo martire di Bologna, un Procolo vescovo di Ravenna, un Procolo vescovo di Verona, un Procolo vescovo di Narni, un Procolo vescovo di Autun e un Procolo patrono d Pozzuoli.
Purtroppo la mancanza di valide testimonianze impedisce la corretta individuazione del Procolo venerato nell’antichissima pieve faentina,
Si tratta di un annoso problema agiografico che nonostante sia stato affrontato da autorevoli agiografi e rimasto fino ad ora insoluto.
Per il canonico Mazzotti si tratterebbe del vescovo di Ravenna, per il Lucchesi corrisponderebbe al Procolo martire di Bologna, per il professore bolognese Ivan Pini potrebbe invece trattarsi di un vescovo o martire umbro.
I due più autorevoli agiografi del secolo scorso, il bollandista H. Delehaye ed il canonico faentino F.Lanzoni non si sona mai direttamente pronunciati al riguardo del titolare di Pieve Ponte, ma dalla lettura dei loro numerosissimi scritti è possibile venire seppur indirettamente a conoscenza delle convinzioni che avevano al riguardo: essendo il Delehaye fermamente convinto che il martire Bolognese fosse il solo Procolo genuino ed avendo il Lanzoni messo seriamente in discussione l’esistenza di tale martire, si comprende, conseguentemente, che per il Bollandista il Procolo venerato nella pieve faentina dovrebbe corrispondere al martire bolognese e che invece per il canonico faentino si tratterebbe del vescovo ravennate.
Considerato che da questi tre S. Procolo, il ravennate, il bolognese e l’umbro, dovrebbe scaturire il titolare di Pieve Ponte, lo Sgubbi, pur consapevole delle difficoltà che andava incontro, ha ritenuto opportuno approfondire ulteriormente l’argomento e per far ciò ha dovuto meticolosamente consultare le vite e le fonti riguardanti il loro culto, cioè, Atti dei Santi, Passioni dei Martiri, Liste Episcopali, Codici Liturgici, Calendari, Lezionari, Sacramentari, Martirologi (Geronimiano, Romano, Adone, Florio Usuardo, Beda, Rabano Mauro, ecc) e naturalmente i contributi degli studiosi italiani e stranieri,.
I risultati scaturiti da questa certosina ricerca si possono cosi sintetizzare: il titolare di Pieve Ponte dovrebbe corrispondere al S, Procolo vescovo di Terni, un santo ricordato nella leggendaria Passio dei 12 Siri, una leggenda scritta verso la fine del settimo secolo da un monaco del cenobio di Santa Maria di Farfa
. Da cotesta passio di apprende che in un periodo non ben specificato. (dal IV al VI secolo), un Procolo insieme ad altri undici compagni, provenienti dalla Siria, dopo essere arrivati a Roma, si sarebbero diretti lungo la valle Tiberina(la valle del Tevere) per fare opera di evangelizzazione.
Alcuni di loro sarebbero diventati vescovi di città umbre, altri avrebbero fondano dei monasteri, quasi tutti sarebbero stati costretti a subire il martirio,
Si tratta di una leggenda, specialmente dal punto di vista cronologico completamente inaffidabile, infatti vengono raggruppate persone arrivate in Italia anche a distanza di diversi secoli, ma le persone ricordate risultano storicamente vissute, infatti i loro nomi e le loro gesta sono riportati nella Biblioteca Sanctorum ed in autorevoli martirologi..
In una epoca imprecisata, forse verso la fine del settimo secolo, il culto di questo S. Procolo, arrivato in Emilia Romagna, si sarebbe sdoppiato creando così il vescovo di Ravenna, il martire di Bologna e sarebbe pure diventato il titolare di Pieve Ponte.
Naturalmente questo e il riassunto finale, ma solo leggendo l’articolo si ha la possibilità di venire a conoscenza delle vicende “Procoliane” cioè delle vicende che hanno permesso allo studioso solarolese di formulare tale allettante ipotesi, non solo, ma dai risultati scaturiti dalle sue ricerche, si possono apprendere sorprendenti ed interessanti novità riguardanti alcuni santi venerati nelle nostre zone, per esempio che il San Valentino di Tredozio e il San Eustacchio di Mordano sarebbero dei compagni di San Procolo, infatti pure loro sono ricordati nella leggendaria Passio dei 12 Siri.

Nessun commento:

Posta un commento