SAN
PROCOLO TITOLARE DI PIEVE PONTE, UN ENIGMA AGIOGRAFICO
.
Gia in premessa lo Sgubbi spiega la ragioni dell’esistenza di
tale enigma: la chiesa cattolica venera bel 7 santi di nome
Procolo: un Procolo vescovo di Terni, un Procolo martire di
Bologna, un Procolo vescovo di Ravenna, un Procolo vescovo di
Verona, un Procolo vescovo di Narni, un Procolo vescovo di Autun e
un Procolo patrono d Pozzuoli.
Purtroppo
la mancanza di valide testimonianze impedisce la corretta
individuazione del Procolo venerato nell’antichissima pieve
faentina,
Si
tratta di un annoso problema agiografico che nonostante sia stato
affrontato da autorevoli agiografi e rimasto fino ad ora insoluto.
Per
il canonico Mazzotti si tratterebbe del vescovo di Ravenna, per il
Lucchesi corrisponderebbe al Procolo martire di Bologna, per il
professore bolognese Ivan Pini potrebbe invece trattarsi di un
vescovo o martire umbro.
I
due più autorevoli agiografi del secolo scorso, il bollandista H.
Delehaye ed il canonico faentino F.Lanzoni non si sona mai
direttamente pronunciati al riguardo del titolare di Pieve Ponte, ma
dalla lettura dei loro numerosissimi scritti è possibile venire
seppur indirettamente a conoscenza delle convinzioni che avevano al
riguardo: essendo il Delehaye fermamente convinto che il martire
Bolognese fosse il solo Procolo genuino ed avendo il Lanzoni messo
seriamente in discussione l’esistenza di tale martire, si
comprende, conseguentemente, che per il Bollandista il Procolo
venerato nella pieve faentina dovrebbe corrispondere al martire
bolognese e che invece per il canonico faentino si tratterebbe del
vescovo ravennate.
Considerato
che da questi tre S. Procolo, il ravennate, il bolognese e l’umbro,
dovrebbe scaturire il titolare di Pieve Ponte, lo Sgubbi, pur
consapevole delle difficoltà che andava incontro, ha ritenuto
opportuno approfondire ulteriormente l’argomento e per far ciò ha
dovuto meticolosamente consultare le vite e le fonti riguardanti
il loro culto, cioè, Atti dei Santi, Passioni dei Martiri, Liste
Episcopali, Codici Liturgici, Calendari, Lezionari, Sacramentari,
Martirologi (Geronimiano, Romano, Adone, Florio Usuardo, Beda,
Rabano Mauro, ecc) e naturalmente i contributi degli studiosi
italiani e stranieri,.
I
risultati scaturiti da questa certosina ricerca si possono cosi
sintetizzare: il titolare di Pieve Ponte dovrebbe corrispondere al
S, Procolo vescovo di Terni, un santo ricordato nella leggendaria
Passio dei 12 Siri,
una leggenda scritta verso la fine del settimo secolo da un monaco
del cenobio di Santa Maria di Farfa
.
Da cotesta passio di apprende che in un periodo non ben
specificato. (dal IV al VI secolo), un Procolo insieme ad altri
undici compagni, provenienti dalla Siria, dopo essere arrivati a
Roma, si sarebbero diretti lungo la valle Tiberina(la valle del
Tevere) per fare opera di evangelizzazione.
Alcuni
di loro sarebbero diventati vescovi di città umbre, altri avrebbero
fondano dei monasteri, quasi tutti sarebbero stati costretti a subire
il martirio,
Si
tratta di una leggenda, specialmente dal punto di vista
cronologico completamente inaffidabile, infatti vengono
raggruppate persone arrivate in Italia anche a distanza di diversi
secoli, ma le persone ricordate risultano storicamente vissute,
infatti i loro nomi e le loro gesta sono riportati nella
Biblioteca Sanctorum
ed in autorevoli martirologi..
In
una epoca imprecisata, forse verso la fine del settimo secolo, il
culto di questo S. Procolo, arrivato in Emilia Romagna, si sarebbe
sdoppiato creando così il vescovo di Ravenna, il martire di
Bologna e sarebbe pure diventato il titolare di Pieve Ponte.
Naturalmente
questo e il riassunto finale, ma solo leggendo l’articolo si ha la
possibilità di venire a conoscenza delle vicende “Procoliane”
cioè delle vicende che hanno permesso allo studioso solarolese di
formulare tale allettante ipotesi, non solo, ma dai risultati
scaturiti dalle sue ricerche, si possono apprendere sorprendenti ed
interessanti novità riguardanti alcuni santi venerati nelle nostre
zone, per esempio che il San Valentino di Tredozio e il San
Eustacchio di Mordano sarebbero dei compagni di San Procolo,
infatti pure loro sono ricordati nella leggendaria Passio
dei 12 Siri.
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