lunedì 10 dicembre 2018

sulla frusta

STORIA DELLA FRUSTA E DEGLI S’CIUCAREN.
Vi sono buone ragione per credere che la creazione della frusta, se per frusta intendiamo un manico di legno con attaccato una corda o qualcosa che possa roteare attorno al manico, risalga ai primissimi tempi della umanità. Sicuramente i nostri antichissimi progenitori, si saranno resi conto che con una simile “arma” era possibile tenere a distanza di sicurezza alcuni animali. Se per frusta intendiamo un manico attorcigliato con attaccato una corda che facendola roteare permette di effettuare potenti s’ciocchi, abbiamo la possibilità di conoscere, se non la precisa data di nascita, ma almeno quando è perché veniva usata.
Anzitutto una curiosità, facendo roteare la frusta, il punto terminale, supera e sfonda il muro del suono, cioè non meno di 1200 km orari, si tratta dell’unico esempio ove con la sola forza umana si riesce a far superare ad un oggetto tale velocità. Se durante una esibizione, un s’ciocco non si sente, qualche volta succede, significa che per una serie di ragioni il punto terminale non ha superato tale velocità.
Il punto terminale della frusta e detto, nel nostro dialetto romagnolo, lo s’ciocchino, e noi di conseguenza siano detti S’ciucaren.
Notizie storiche
Il primo ricordo sicuro dell’uso della frusta, per fare qualche s’ciocco, risale all’epoca della mitica Troia, perciò attorno al 1250 a.C. Risulta infatti che il via a delle gare di corsa di carri e cavalli, le Ludus Troae, veniva dato con un potente s’ciocco di frusta, una usanza testimoniata anche in epoca romana.
La tribù gallica che nel IV secolo a.C stanziò in Romagna, di certo faceva s’cioccare la frusta, infatti in una loro tomba è stato trovato un manico attorcigliato.
Di questa antica loro usanza è rimasto un ricordo nella toponomastica, in Francia, luogo di origine di questa tribù, vi è la cittadina di Parpignan, (Perpignano), ebbene parpignan è anche il nome, in dialetto romagnolo, del manico della frusta.
Per trovare un ricordo storico di s’ciucaren , come oggi noi intendiamo, cioè colpi della frusta che se occorreva accompagnano pure le note musicali, occorre risalire di molti secoli, sempre in Francia risulta che nel XIII secolo a Chartres, in occasione di cerimonie paraliturgiche, fanciulli cantori ed i loro maestri davano vita agli”alleluia fouette”, cioè canti alleluistici accompagnati dallo “s’ciocco delle fruste”.
Il primo ricordo in Romagna risale al XVII secolo, le nostre coste furono invase da dei predoni provenienti dalla Dalmazia, gli Uscocchi, questi, come risulta da antiche cronache ravennati, “su veloci cavalli e con potenti s’ciocchi di frusta terrorizzarono le popolazioni rivierasche”. Un cronista dell’epoca ha pure precisato che tali sciocchi erano scanditi in maniera ritmica, perciò, pur prendendo atto che questi Uscocchi non usassero la frusta per fare divertire, ma per scopi bellici, dobbiamo ugualmente definirli degli S’ciucaren.
Successivamente, come è noto, tale usanza è stata portata avanti dai birocciai, ma non solo, come comunemente si crede, per passatempo, per accompagnare i passi dei cavalli, o per avvisare i famigliari che stavano rincasando, ma anche per usi di grande utilità. Un esempio, di cui sono stato testimone, a distanza di almeno un Km , un birocciaio con alcuni s’ciocchi di frusta, fece sapere ai suoi famigliari che un cavallo aveva perso un ferro e che perciò occorreva chiamare il maniscalco. Qualche birocciaio riusciva ad accompagnare con i s’ciocchi i motivi musicali che fischiettava.
Risulta che all’inizio del secolo scorso alcuni birocciai accompagnavano con s’ciocchi di frusta le note di un corpo bandistico. La scomparsa dei birocciai non ha comunque significato la scomparsa degli S’ciucaren, attualmente in Romagna i giovani che praticano questo caratteristico folklore sono oltre un centinaio, questo significa che attualmente la Romagna è la regione del mondo col più alto numero di S’ciucaren in attività.
Avvertenza
Esiste uno strumento musicale detto pure frusta, composto da due legni con manici, usato da pochissimi corpi bandistici, ma il suono che provoca non può essere considerato uno S’ciocco. Questo significa che la “fruste” usate a Chartres , erano sicuramente quelle col manico attorcigliato, in caso contrario le cronache non avrebbero precisato”accompagnati da s’ciocchi”,
Sgubbi Giuseppe Solarolo

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