IL "SASSO" DI SOLAROLO.
Blog 27 settembre 2010
Una quindicina di anni fà trovai nel greto del fiume Santerno un sasso "strano", in un articoletto , con tanto di fotografia, pubblicato in un giornale locale, diedi la notizia del ritrovamento. Si tratta di un sasso a forma di tartaruga alto cm 14 e con una circonferenza di cm 80. La parte superiore, perfettamente levigata, è costellata da numerose coppelle, cioè incisioni a forma di coppe. Il fatto di per sè non sarebbe per niente strano se non si constatasse che le coppelle descrivono, a parere di uno studioso di astronomia , appositamente consultato, le costellazioni dell'Orsa Maggiore, dell' Orsa Minore e quella di Cassiopea, come esse si trovavano disposte nel firmamento di ben 18.000 anni fà. Il caso vuole che le tre suddette costellazioni si trovano pure incise , con coppelle, anche i sassi scoperti nelle località francesi di La Ferassie, Poirè-sur-Vie, Pierre Folles, La Filouziere e nella montagna torinese di Musinè. Se al seguito di uno accurato studio si dimostrasse l'artificialità di questo sasso, ci troveremo di fronte ad un rompicapo scientifico, infatti dimostrerebbe che i nostri lontanissimi progenitori avevano una conoscenza astronomica molto superiore a quella che ritiene la scienza ufficiale. Attualmente questo enigmatico sasso dovrebbe trovarsi, uso il condizionale, nel magazzino dell'aula didattica dei beni archeologici solarolesi, ma per una insieme di ragioni non ho la possibilità di fare il necessario controllo. Ho invece in mano l'articoletto con la foto.
Giuseppe Sgubbi
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