STORIA DELLA FRUSTA E
DEGLI S’CIUCAREN.
Vi sono buone ragione per credere che
la creazione della frusta, se per frusta intendiamo un manico di
legno con attaccato una corda o qualcosa che possa roteare attorno al
manico, risalga ai primissimi tempi della umanità. Sicuramente i
nostri antichissimi progenitori, si saranno resi conto che con una
simile “arma” era possibile tenere a distanza di sicurezza
alcuni animali. Se per frusta intendiamo un manico attorcigliato con
attaccato una corda che facendola roteare permette di effettuare
potenti s’ciocchi, abbiamo la possibilità di conoscere, se non la
precisa data di nascita, ma almeno quando è perché veniva usata.
Anzitutto una curiosità, facendo
roteare la frusta, il punto terminale, supera e sfonda il muro del
suono, cioè non meno di 1200 km orari, si tratta dell’unico
esempio ove con la sola forza umana si riesce a far superare ad un
oggetto tale velocità. Se durante una esibizione, un s’ciocco non
si sente, qualche volta succede, significa che per una serie di
ragioni il punto terminale non ha superato tale velocità.
Il punto terminale della frusta e
detto, nel nostro dialetto romagnolo, lo s’ciocchino, e noi di
conseguenza siano detti S’ciucaren.
Notizie storiche
Il primo ricordo sicuro dell’uso
della frusta, per fare qualche s’ciocco, risale all’epoca della
mitica Troia, perciò attorno al 1250 a.C. Risulta infatti che il via
a delle gare di corsa di carri e cavalli, le Ludus Troae, veniva dato
con un potente s’ciocco di frusta, una usanza testimoniata anche in
epoca romana.
La tribù gallica che nel IV secolo
a.C stanziò in Romagna, di certo faceva s’cioccare la frusta,
infatti in una loro tomba è stato trovato un manico attorcigliato.
Di questa antica loro usanza è rimasto
un ricordo nella toponomastica, in Francia, luogo di origine di
questa tribù, vi è la cittadina di Parpignan, (Perpignano), ebbene
parpignan è anche il nome, in dialetto romagnolo, del manico della
frusta.
Per trovare un ricordo storico di
s’ciucaren , come oggi noi intendiamo, cioè colpi della frusta
che se occorreva accompagnano pure le note musicali, occorre
risalire di molti secoli, sempre in Francia risulta che nel XIII
secolo a Chartres, in occasione di cerimonie paraliturgiche,
fanciulli cantori ed i loro maestri davano vita agli”alleluia
fouette”, cioè canti alleluistici accompagnati dallo “s’ciocco
delle fruste”.
Il primo ricordo in Romagna risale al
XVII secolo, le nostre coste furono invase da dei predoni
provenienti dalla Dalmazia, gli Uscocchi, questi, come risulta da
antiche cronache ravennati, “su veloci cavalli e con potenti
s’ciocchi di frusta terrorizzarono le popolazioni rivierasche”.
Un cronista dell’epoca ha pure precisato che tali sciocchi erano
scanditi in maniera ritmica, perciò, pur prendendo atto che questi
Uscocchi non usassero la frusta per fare divertire, ma per scopi
bellici, dobbiamo ugualmente definirli degli S’ciucaren.
Successivamente, come è noto, tale
usanza è stata portata avanti dai birocciai, ma non solo, come
comunemente si crede, per passatempo, per accompagnare i passi dei
cavalli, o per avvisare i famigliari che stavano rincasando, ma
anche per usi di grande utilità. Un esempio, di cui sono stato
testimone, a distanza di almeno un Km , un birocciaio con alcuni
s’ciocchi di frusta, fece sapere ai suoi famigliari che un cavallo
aveva perso un ferro e che perciò occorreva chiamare il maniscalco.
Qualche birocciaio riusciva ad accompagnare con i s’ciocchi i
motivi musicali che fischiettava.
Risulta che all’inizio del secolo
scorso alcuni birocciai accompagnavano con s’ciocchi di frusta le
note di un corpo bandistico. La scomparsa dei birocciai non ha
comunque significato la scomparsa degli S’ciucaren, attualmente in
Romagna i giovani che praticano questo caratteristico folklore sono
oltre un centinaio, questo significa che attualmente la Romagna è la
regione del mondo col più alto numero di S’ciucaren in attività.
Avvertenza
Esiste uno strumento musicale detto
pure frusta, composto da due legni con manici, usato da pochissimi
corpi bandistici, ma il suono che provoca non può essere
considerato uno S’ciocco. Questo significa che la “fruste”
usate a Chartres , erano sicuramente quelle col manico
attorcigliato, in caso contrario le cronache non avrebbero
precisato”accompagnati da s’ciocchi”,
Sgubbi Giuseppe Solarolo
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