IL PUNTO DOPO TRE ANNI
Tre
anni fa, dopo la morte di mio figlio, mi sono promesso, non essendo
stato in grado di aiutarlo, che avrei passato il resto della mia vita
a studiare medicina con l'intento, se possibile di aiutare qualcuno.
Logica
vuole che in tale frangente ci si faccia qualche domanda con
relativa risposta, anzitutto delimitarne gli obbiettivi che si
intende raggiungere.
Se
mi facevo tale domanda, avrei poi dovuto chiedermi se avevo i mezzi
per raggiungere tali obbiettivi, se mi fossi fatto pure questa
indispensabile domanda avrei poi dovuto indagare sugli ostacoli da
superate per cio le domande potevano diventare tantissime e
considerato che il tema è particolarmente complesso, come ammesso
dagli addetti ai lavori, ho preferito, non essendo in grado di dare
qualificate risposte partire e poi si vedrà.
Dopo
tre anni di assidue ricerche sono in grado di rendermi conto quali
domande e necessarie risposte avrei dovuto fare.
Prima
osservazione: se avessi all'epoca provato di dare delle risposte,
molto probabilmente non avrei iniziato questa “avventura” in
quanto troppe sarebbero le cose da fare,
Per
fortuna, nonostante le difficolta incontrate e le molte che
incontrerò sono ben felice di trovarmi in questa situazione.
Quali
erano le domande a cui dovevo dare qualche risposta?
L'elenco
è lungo: avevo gli anni necessari? La cultura necessaria? La gente
mi avrebbe ascoltato, avevo chi mi dava qualche insegnamento, potevo
dedicare molto tempo a tale impegno? Sarei riuscito a farmi qualche
ferrea convinzione? Sarei riuscito a distinguere il vero dal falso di
quello che leggevo?, avevo la possibilità di attingere sulle fonti
necessarie?
Avevo
la costanza di insistere anche dopo qualche sintomo di
scoraggiamento? La salute mi avrebbe dato la forza di continuare gli
studi?
Oggi
capisco la necessita di dare tali risposte e sono in grado,
diversamente dall'inizio, di darle.
Brevemente:
studiare tanto per dire solamente quello che già dicono i medici,
non è il mio obbiettivo, lo dicono già loro. mi sembra che ci
siano le premesse per dire cose diverse e a mio parere più utili.
Dopo
due anni di ricerche non ero approdato a niente che fosse di mio
gradimento, ora invece ho raggiunto alcuni punti fermi, alcune
ferree convinzioni, alcune “certezze” che con profonda
convinzioni le porto avanti le faccio conoscere.
Conosco
i rischi che corro: nel caso che un mio consiglio crei grossi
problemi corro rischi penali, ma vado avanti, mi sento abbastanza
tranquillo, mi sono fatto una convinzione, qualcosa mi dice che ho
una missione da portare avanti una missione oppure un volere di mio
figlio.
IL
PUNTO DELLE MIE RICERCHE
Avrei
molte cose da dir ma sintetizzo: a mio parere TUTTE le malattie sono
create dal corpo e TUTTE queste malattie il corpo è in grado di
curarle. Si tratta di una affermazione “pesante” che a sua
volta afferma altre cose: inesistenza delle malattie infettive?
Niente contagio? Niente malattie genetiche? Se cosi fosse come si
spiega la morte?Occorre pure precisare come fa il corpo a curarle!!
Ma quando il corpo invecchia è sempre in grado di curarle? Le
persone come devono comportarsi?
EBBENE
mi stò attrezzando per dare risposte convincenti, cioè voglio
comportarmi diversamente dai medici che troppo spesso, di fronte alle
malattie affermano le consuete frasi: PER RAGIONI CHE NON
CONOSCIAMO. Questo al sottoscritto non piace, se qualcuno mi fa una
domanda voglio dare una risposta ovviamente non “campata in aria”
ma che abbia qualche possibilità di essere vera.
Ovviamente
le mie ricerche continuano, ovviamente non do niente di scontato,
ovviamente continuamente faccio confronti e verifico, ma sono molto
soddisfatto dei risultati conseguiti. Devo ammettere che quando penso
alla “delusione” del dopo due anni di ricerche, ormai mi
arrendevo, cioè lasciavo perdere, e mi rendo conto dei risultati
acquisiti, quasi non credo ai miei occhi, non posso che essere
soddisfatto.
Ovviamente
il lavoro è ancora lungo, il funzionamento del corpo umano è ancora
avvolto nel mistero , non mi faccio soverchie illusioni, ma sono ben
felice del dove sono arrivato, anzi ci sono le premesse per molto
altro.
Farò
del mio meglio, ma anche se non sarò in grado di andare oltre, sono
abbastanza soddisfatto in quanto ho la convinzione che ne valesse la
pena, non è stato tempo sprecato!
Gennaio
2018
Sgubbi
Giuseppe
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