domenica 9 dicembre 2018

dopo tre anni di ricerche

IL PUNTO DOPO TRE ANNI
Tre anni fa, dopo la morte di mio figlio, mi sono promesso, non essendo stato in grado di aiutarlo, che avrei passato il resto della mia vita a studiare medicina con l'intento, se possibile di aiutare qualcuno.
Logica vuole che in tale frangente ci si faccia qualche domanda con relativa risposta, anzitutto delimitarne gli obbiettivi che si intende raggiungere.
Se mi facevo tale domanda, avrei poi dovuto chiedermi se avevo i mezzi per raggiungere tali obbiettivi, se mi fossi fatto pure questa indispensabile domanda avrei poi dovuto indagare sugli ostacoli da superate per cio le domande potevano diventare tantissime e considerato che il tema è particolarmente complesso, come ammesso dagli addetti ai lavori, ho preferito, non essendo in grado di dare qualificate risposte partire e poi si vedrà.
Dopo tre anni di assidue ricerche sono in grado di rendermi conto quali domande e necessarie risposte avrei dovuto fare.
Prima osservazione: se avessi all'epoca provato di dare delle risposte, molto probabilmente non avrei iniziato questa “avventura” in quanto troppe sarebbero le cose da fare,
Per fortuna, nonostante le difficolta incontrate e le molte che incontrerò sono ben felice di trovarmi in questa situazione.
Quali erano le domande a cui dovevo dare qualche risposta?
L'elenco è lungo: avevo gli anni necessari? La cultura necessaria? La gente mi avrebbe ascoltato, avevo chi mi dava qualche insegnamento, potevo dedicare molto tempo a tale impegno? Sarei riuscito a farmi qualche ferrea convinzione? Sarei riuscito a distinguere il vero dal falso di quello che leggevo?, avevo la possibilità di attingere sulle fonti necessarie?
Avevo la costanza di insistere anche dopo qualche sintomo di scoraggiamento? La salute mi avrebbe dato la forza di continuare gli studi?
Oggi capisco la necessita di dare tali risposte e sono in grado, diversamente dall'inizio, di darle.
Brevemente: studiare tanto per dire solamente quello che già dicono i medici, non è il mio obbiettivo, lo dicono già loro. mi sembra che ci siano le premesse per dire cose diverse e a mio parere più utili.
Dopo due anni di ricerche non ero approdato a niente che fosse di mio gradimento, ora invece ho raggiunto alcuni punti fermi, alcune ferree convinzioni, alcune “certezze” che con profonda convinzioni le porto avanti le faccio conoscere.
Conosco i rischi che corro: nel caso che un mio consiglio crei grossi problemi corro rischi penali, ma vado avanti, mi sento abbastanza tranquillo, mi sono fatto una convinzione, qualcosa mi dice che ho una missione da portare avanti una missione oppure un volere di mio figlio.
IL PUNTO DELLE MIE RICERCHE
Avrei molte cose da dir ma sintetizzo: a mio parere TUTTE le malattie sono create dal corpo e TUTTE queste malattie il corpo è in grado di curarle. Si tratta di una affermazione “pesante” che a sua volta afferma altre cose: inesistenza delle malattie infettive? Niente contagio? Niente malattie genetiche? Se cosi fosse come si spiega la morte?Occorre pure precisare come fa il corpo a curarle!! Ma quando il corpo invecchia è sempre in grado di curarle? Le persone come devono comportarsi?
EBBENE mi stò attrezzando per dare risposte convincenti, cioè voglio comportarmi diversamente dai medici che troppo spesso, di fronte alle malattie affermano le consuete frasi: PER RAGIONI CHE NON CONOSCIAMO. Questo al sottoscritto non piace, se qualcuno mi fa una domanda voglio dare una risposta ovviamente non “campata in aria” ma che abbia qualche possibilità di essere vera.
Ovviamente le mie ricerche continuano, ovviamente non do niente di scontato, ovviamente continuamente faccio confronti e verifico, ma sono molto soddisfatto dei risultati conseguiti. Devo ammettere che quando penso alla “delusione” del dopo due anni di ricerche, ormai mi arrendevo, cioè lasciavo perdere, e mi rendo conto dei risultati acquisiti, quasi non credo ai miei occhi, non posso che essere soddisfatto.
Ovviamente il lavoro è ancora lungo, il funzionamento del corpo umano è ancora avvolto nel mistero , non mi faccio soverchie illusioni, ma sono ben felice del dove sono arrivato, anzi ci sono le premesse per molto altro.
Farò del mio meglio, ma anche se non sarò in grado di andare oltre, sono abbastanza soddisfatto in quanto ho la convinzione che ne valesse la pena, non è stato tempo sprecato!
Gennaio 2018
Sgubbi Giuseppe

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