Il Rasena :un fiume romagnolo poco conosciuto.
Blog 19 settembre 2010
Il poeta romano Marziale, che nell'88 d.C si trovava ad Imola, ricorda una gita in barca in un corso d'acqua che aveva due nomi, Vatreno e Rasena. Si tratta, almeno per quanto riguarda il territorio imolese, dell'attuale Santerno. Alcuni storici antichi ricordano detto fiume,( Plinio, Frontino), ma dicono Santerno o Vatreno, nessuno dice Rasena. In alcuni documenti medioevali si trova citato un corso d'acqua detto Rasolae, Raseule, Rasure, che sicuramente corrisponde al Rasena di Marziale. Vi sono buone ragioni per credere che il Rasena fosse un ramo del Santerno, infatti nel solarolese esistono tracce di due corsi di acqua, uno era il Santerno che, come è noto, in antico passava ove ora c'è l'abitato solarolese ed insieme al Senio passava oltre Bagnacavallo, l'altro, non può che essere il Rasena. Pur nelle incertezze idrografiche, si può affermare che per un certo periodo erano attivi due corsi d'acqua, e questo spiega la ragione che per cui in alcuni documenti si trova la dicitura "Santerno sive Rasena" significando che le acque provenienti dall'imolese raggiungevano i i luoghi ricordati dai documenti seguendo il corso del Rasena. Gli studiosi moderni, al riguardo di questo secondo ramo, si sono differentemente pronunciati: il Gambi è convinto della sua esistenza, il Veggiani prima lo esclude, ma successivamente lo ritiene probabile, altrettanto si sono comportati sia il Veggi che il Roncuzzi. Il Fabbri invece è convinto della sua esistenza. Tracce di questo secondo corso di acqua si trovano, oltre che nel territorio di Solarolo, anche nel territorio di Massa Lombarda e di Villa San Martino. Gli attuali scavi di via Ordiere hanno messo in evidenza la sicura esistenza del Rasena. Sgubbi Giuseppe
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