lunedì 10 dicembre 2018

San Procolo Chiesa otodossa

an Procolo Vescovo di Terni
Sta in
SAN PROCOLO TITOLARE
DELLA CHIESA FAENTINA DI PIEVE PONTE
Un enigma agiografico
Il Vescovo di Ravenna? Il Martire di Bologna? Il Martire Umbro?
(di Giuseppe Sgubbi)
http://www.duepassinelmistero.com/sanprocolo.htm
Procolo umbro
Molte delle notizie riguardanti questo Procolo si apprendono dalla già ricordata Passio XII Siri B.H.L 1620, una leggenda scritta da un monaco dell’VIII sec. del centro spoletino di S. Brizio: secondo tale passio, Procolo e altri 11 compagni (Anastasio, Eutizio, Brizio, Abbondio, Giovanni, Valentino, Isacco, Carpofero, Lorenzo, Ercolano e Barattale, tutti provenienti dalla Siria), dopo essere arrivati a Roma, si dirigono lungo la Valle Tiberina (valle del Tevere), per fare opera di evangelizzazione. Alcuni di loro, come poi vedremo, diventano vescovi di varie città umbre, altri fondano dei monasteri, quasi tutti sono costretti a subire il martirio. Si tratta di una leggenda, specialmente dal punto di vista cronologico, completamente inaffidabile: infatti vengono raggruppate persone vissute a distanza anche di diversi secoli , toccando un arco di tempo vastissimo, dall’anno 231 al 656.
Giustamente il Penco (25) definisce questa Passio “famigerata”, poiché, purtroppo, è diventata la “croce” degli studiosi di storia ecclesiastica umbra: infatti, pur contenendo racconti fantasiosi, contiene anche moltissime notizie riguardanti i primordi della chiesa umbra, conseguentemente, molto si è dovuto attingere da essa. Non è chiara la ragione per cui fu scritta tale leggenda, probabilmente lo scopo fu quello di mettere in evidenza il contributo “siriaco” alla evangelizzazione della zona. Da questa leggenda è possibile ricavare anche utili notizie riguardanti l’irradiazione del cristianesimo verso l’alta Italia ed in particolare verso la Romagna. Si tratta di un tema che a mio parere non ha ricevuto quell’approfondimento che invece meritava. A parere della stragrande maggioranza degli studiosi, il cristianesimo sarebbe arrivato a Classe via mare e poi si sarebbe irradiato nell’entroterra (26): ebbene nessuno vuol mettere in dubbio l’importanza avuta dalla presenza del porto di Classe, che ha sicuramente favorito l’arrivo di persone da ogni parte del mondo e perciò anche di qualche cristiano, ma, se per irradiazione del cristianesimo intendiamo il cristianesimo organizzato (cioè elezioni dei vescovi, delimitazione territoriale diocesiana, erezioni di chiese, ecc), l’irradiazione non può che essere arrivata da Roma. La tradizione che i primi vescovi di Ravenna fossero tutti provenienti dalla Siria e che Sant’ Apollinare sia stato mandato da Pietro non deve essere intesa come una provenienza “siriaca” via mare, bensì come una provenienza “siriaca” via terra, tramite la valle Tiberina (27). Giustamente dice il Mochi Onory 28) che “il gioco di questa regione, cioè l’Umbria, è quello di ponte di passaggio tra il nord ed il sud dell’Italia e tra le due città maggiori dell’alto Medio Evo: Roma e Ravenna”. Si tenga pure presente che in Umbria il Cristianesimo si è sviluppato prestissimo (non a caso proprio in tale area geografica si trovano le più antiche tracce di vita monastica), perciò non deve sorprendere che l’Umbria sia stata una “base” di partenza per l’irradiazione del Cristianesimo verso altre zone. Pur prendendo atto che quella di Ravenna è la diocesi romagnola più antica e che perciò Ravenna ha sicuramente dato un grosso contributo alla diffusione della “buona novella” in Romagna, non si può escludere che il culto di qualche santo sia arrivato dalle nostre parti senza esser dovuto obbligatoriamente passare da Ravenna. Un esempio su tutti: S. Savino. Ritorniamo ai componenti della Passio XII Siri: quasi tutti sono elencati e festeggiati nel calendario ufficiale della chiesa cattolica e, oltre che col nome e il titolo, sono ricordati topograficamente: il 1° marzo, Ercolano vescovo di Perugia; il 15 maggio, Eutizio di Ferento; il 17 agosto, Anastasio vescovo di Terni; il 19 settembre, Giovanni vescovo di Spoleto; il 9 ottobre, Barattale vescovo di Spoleto; il 10 dicembre, Carpofero ed Abbondio; il 14 febbraio Lorenzo vescovo di Spoleto ed il 1° dicembre, Procolo vescovo di Narni. Quasi tutti questi santi sono pure descritti nella Biblioteca Sanctorum. Significativo il ricordo di alcuni di loro nei più autorevoli ed antichi Martirologi. Tutti questi dati ci dicono che questi santi, pur essendo le loro gesta riportate dalla leggendaria Passio, sono realmente vissuti.

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