lunedì 24 ottobre 2016

UNA SIGNIFICATIVA VICENDA

Vicenda significativa,  ma di un  misterioso rinvenimento
Una mamma che a causa di una malattia, aveva perso un figlio, avendo saputo  che un vescovo famoso,  si trovava in zona, si diede da fare per incontrarlo, scopo, ricevere un po' di conforto. Essendo riuscita nel suo intento, raccontò a questi  la sua dolorosa vicenda:    Padre mi è morto un figlio, era di una bontà eccezionale, ho passato con lui momenti  indescrivibile di immensa felicità, purtroppo  è morto,   purtroppo non è più  con me. Senza alcun dubbio ora si trova  nel  meritatissimo paradiso, ma purtroppo è morto, purtroppo non è più con me. Sa  padre cosa le dico, era meglio che non fosse nato.  A questo punto prende la parola il vescovo: Niente affatto signora, più che non nato, è meglio, anche per lei, che sia nato e poi morto,  in quanto lei ha avuto ben 4 privilegi. La madre interrompe  il vescovo: Ma padre, cosa mi sta dicendo, sono diventata una larva umana, questo dolore lo porterò fino alla  mia morte, mi sto chiedendo se la mia vita abbia ancora un senso, ebbene, lei vuole farmi invece credere  che devo considerami una donna fortunata? Una  privilegiata?  Padre mi ha delusa. Di nuovo interviene il vescovo, signora ,  confermo quello che ho detto, lei ha avuto 4 privilegi,ed ora ho il piacere di comunicarglieli. Primo privilegio, lei ha avuto un figlio, non tutte le donne possono dire altrettanto. Secondo privilegio, lei ha detto che suo figlio era eccezionalmente buono,  ebbene pochissime mamme possono dire altrettanto. Terzo privilegio,  giustamente lei ha la certezza che suo figlio si trovi già in paradiso, cara signora non conosco nessuna altra mamma in grado di manifestare, con ragione, tale sicurezza. Quarto privilegio,  grazie alla sua sofferenza,  anche  Lei ha già guadagnato il paradiso. Lei passerà da una atroce sofferenza ad una celeste ed eterna  beatitudine.
*        *        * Dopo alcuni giorni che avevo seppellito mio figlio, ho iniziato a raccontare questa vicenda, dicevo che l'avevo letta in una  storia dei santi,  ma che non mi ricordavo  il nome di tale vescovo, elencavo tre possibili nomi,  forse S.Ambrogio,oppure S.Agostino, oppure S.Anastasio. Questa vicenda l'ho pure raccontate a due sacerdoti, ebbene, dopo alcuni giorni, uno di questi mi ha chiesto   se ero in grado di dire  il nome del vescovo e naturalmente la fonte. Considerato che in casa  ho molto materiale riguardante   i padri della chiesa, e considerato che  la vicenda devo per forza averla estratta da tale materiale, ho effettuato  un certosino controllo, ma di tale racconto  non ho trovato traccia. Ovviamente ho incominciato , pure io a chiedermi  da chi l'avevo appresa, L'avevo sognata? Raccontata da qualcuno? L'unica cosa certa è che non me la sono inventata! Ancora oggi non sono in grado di dare una precisa risposta, ed è proprio per questa ragione che considero misterioso il suo  rinvenimento. ( Ovviamente non si può escludere che i tratti di una vicenda realmente vissuta e conseguentemente che si trovi da qualche parte pubblicata.  Di queste  due  possibilità, mi trovo  attualmente all'oscuro.) Da questo racconto, ho attinto una grande serenità, basti pensare che a quelli che mi chiedono, come ho affrontato   la morte i mio figlio, rispondo, che  è stato per me un grande privilegio. Ovviamente, dando tale risposta, vedo sguardi di commiserazione, li capisco, non sarei affatto meravigliato se per qualcuno  io sarei pure una persona meritevole di essere ricoverata. Considerato  che  tale racconto, ha portato  una certa serenità anche ad altre persone che hanno perso un loro caro,  ho ritenuto opportuno darmi da fare per la sua  pubblicazione. Sgubbi Giuseppe 

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