venerdì 29 dicembre 2017

SALTUS E QUINTARI


UN NECESSARIO APPROFONDIMENTO
Con tre brevi articoli: QUINTARIO, I CONFINI IN EPOCA ROMANA e LEGGENDO IL CATASTO FAVENTINO, ho cercato di sollevare il problema “quintario”, un aspetto importante della centuriazione romana, purtroppo “trascurato” dagli “addetti ai lavori”.
Ovviamente i tre articoli, data la loro brevità, non avevano lo scopo di “ approfondimento” bensi quello di promuovere un dibattito, cioè il classico “sasso nella piccionaia”, l’approfondimento sui vari aspetti l’ho rimandato ad un apposito lungo articolo, forse occorrerà un libro, ed alle conferenze che ho tenuto e che terrò al riguardo di detto tema.
Con questo breve articolo intendo approfondire due dei tanti aspetti che il tema “quintario” ha sollevato, il significato del Quintario e quello del Saltus.
Duplice perciò lo scopo, primo: considerato che al riguardo di questi due aspetti molti studiosi mi hanno chiesto delle spiegazioni, doverosamente chiarisco il mio, seppur provvisorio, punto di vista, secondo: con i chiarimenti che porterò intendo evidenziare, considerato che il tema quintario non è stato oggetto di profondi studi, che tutti i temi necessitano di essere intensamente approfonditi.
Come è noto, e questa è l’unica cosa certa, che col tracciamento di una scacchiera di quintari venivano formati dei quadrati di centurie , detti saltus, perciò quadrati di terreno delimitati dai quintari. Di certo non c’è nientaltro. Non si sa esattamente ogni quante centurie doveva essere tracciato il quintario, come non si conosce esattamente la superfice delle centurie, non si sa esattamente di quante centurie dovava essere composto un saltus, non si conosce la superfice e la precisa funzione di questi ultimi. Siamo ad un buio quasi totale, vediamo se approfondendo l’argomento riusciamo a fare un po di luce.
Significato della parola quintari.
Qualcuno, senza averne spiegato bene la ragione, ha detto che erano chiamati pure actuari .
Per quintario si dovrebbe intendere la “quinta strada” cioè una ogni 5 direttrici, ma questo non sempre è successo, infatti in qualche caso ne sono stati tracciati uno ogni 4 .
Vi sono buone ragione per credere che il vero significato di quintario sia “una strada ogni 5 centurie” in quanto ne uscirebbe un saltus da 25 centurie , un saltus considerato dalla stragrande maggioranza degli agrimensori antichi come l’unico “corretto ”, infatti ben si prestava alle esigenze postali, catastali e per creare un diverso orientamento della centuriazione.
Tracciare correttamente i quintari non era facile, in quanto non era chiaro se il conteggio doveva o non doveva includere il decumano e cardine massimo, vi sono buone ragioni per credere che non vi fossero al riguardo direttive ben precise, oppure se vi erano non sempre venivano rispettate
Significato della parola saltus.
Sulla definizione, sulla funzione e sulla superfice dei saltus gli studiosi si sono differentemente pronunciati. A mio modesto parere il saltus sarebbe semplicemente “ una non ben definita area”, con non ben definite funzioni..
Dalle antiche cronache risulta che quasi sempre si tratterebbe di aree boscose , prative o comunque lavorate.
La grandezza non era ben definita, infatti variava sia per il numero delle centurie, 25, 16 , 4, che per la superfice delle centurie. come è noto ve ne erano di almeno trenta tipi.
Sul numero delle centurie che dovevano formare i saltus , gli antichi agrimensori non concordavano,, per Igino Gromatico dovevano essere 25, per Frontino potevano essere anche solo 16, per Varrone 2, non solo, se consideriamo che nessuno di questi si è chiaramente pronunciato al riguardo della superfice delle centrurie, ve ne erano do oltre trenta tipi, non dobbiamo meravigliarci se al riguardo barcolliamo nel buio




cambio di orientamento effettivamente, per un insieme di ragioni, postali, catastali, e per cambio di orientamento, questo saltus to a mio parere, anche se è pur vero che si trovano schemi diversi, il vero significato dovrebbe essere una “ strada ogni 5
”, effettivamente la “ogni 5 strade” per una insieme di ragioni, postali, catastali per cambio di orientamento, ecc, è la più corretta.
Vediamo cosa hanno detto in proposito gli agrimensori romani, per igino gromatico e flacco il saltus esatto sarebbe quello formato da 25 centurie,


Vediamo se al seguito di un approfondimento è possibile dedurre qualcosa di positivo. Considerato che le centurie non erano tutte uguali e che il numero di queste poteva variare, la superfice di questi saltus non era facilmente quantificabile.
Dagli agrimensori antichi. Apprendiamo che i saltus potevano essere formati da un diverso numero di centurie, peer Igino e per Flacco il numero giusto era 25, Frontino ci fas sapere che ne venovano formate anche da 16, Varrone ricorda saltus da 4. Si tenga presente che nessuno di questi agrimensori precisa la grandezza delle centurie, perciò da loro non possiamo conoscere la suoperfice dei saltus.
Anche Impossibile conoscere tale superfice anche cercando di

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